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Rinascerà in chiave-green il "Colosseo" milanese, l'anfiteatro scoperto casualmente nel 1931

L'arena fu però smantellata già in età tardoantica, com’è provato dai blocchi di pietra riutilizzati come platea di fondazione della vicina Basilica di San Lorenzo, oggi al centro di un vasto progetto di restauro da parte della Soprintendenza milanese..
Alcuni resti dell’anfiteatro, interrati da secoli, furono scoperti casualmente nel 1931, in via Conca del Naviglio, nel corso di lavori sulle tubazioni dell’acqua, subito identificati da Alda Levi. Oggi sono visibili in loco, alcuni tratti delle fondazioni dei muri radiali delle gradonate, in quello che dal 2004 è il Parco archeologico dell’Anfiteatro, annesso all’«Antiquarium Alda Levi». Si tratta di reperti significativi che tuttavia, da soli, non possono dar conto della maestosità del complesso.
Il Colosseo di Milano presto rivivrà in chiave green. Al posto delle mura saranno piantati gli alberi, per un abbraccio tra storia e natura.
Anche Milano potrà presto avere il suo anfiteatro. Nei pressi dell’antica Porta Ticinese, l’anfiteatro di Milano sorgeva a fianco di quella che oggi è via Arena (e che da lui, appunto, prende il nome). Era enorme, uno dei più grandi di tutto il Nord Italia, con i suoi 38 metri d’altezza e una dimensione complessiva di 155×125 metri, di cui 41×75 di arena. Costruito presumibilmente nel I secolo d.C., fu in parte demolito nel V e distrutto poi dalle invasioni barbariche; con i materiali della demolizione, venne costruita la Basilica di San Lorenzo e vennero rinforzate le mura della città.
L'anfiteatro romano di Milano, come tutti gli edifici analoghi presenti nelle altre città romane, ospitava combattimenti di gladiatori nonché spettacoli di venationes (forme di divertimento negli anfiteatri romani che implicavano la caccia e l'uccisione di animali selvatici), e naumachie (gli spettacoli riproducenti una battaglia navale, che si svolgevano in appositi impianti, simili ad anfiteatri con l'arena completamente allagata, o su laghi naturali o artificiali, spesso in modo cruento). La partecipazione popolare era assai sentita raggiungendo vette di vero e proprio tifo che spesso sfociava in disordini; per tale motivo l'anfiteatro romano di Milano subì la stessa sorte degli impianti analoghi, ovvero la già citata costruzione fuori dalle mura cittadine
Oggi, i resti della sua parte occidentale e orientale giacciono sotto l’area verde tra le vie Arena, Conca del Naviglio e De Amicis, mentre quelli meglio preservati si possono ammirare all’interno del Parco dell’Anfiteatro Romano. Ora, però, un ambizioso progetto sta per essere realizzato: l’area archeologica di via De Amicis verrà recuperata, mediante la costruzione di un parco ellittico di oltre 22.000 metri quadrati che – la pianta dell’antico anfiteatro – la riprodurrà, ma utilizzando gli alberi. È il progetto dell’Amphitheatrum Naturae, voluto dalla Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e del Paesaggio. Vicino alle colonne di San Lorenzo, l’anfiteatro verde regalerà al passato di Milano un’interpretazione green. E, a San Lorenzo, sarà collegato per mezzo di un circuito che porterà sino al sacello di Sant’Aquilino, sotto al quale si potranno ammirare i resti dei blocchi in pietra che lo rivestivano.
Rinascerà a fine dell’anno prossimo con un progetto innovativo. Un anfiteatro vegetale che unirà le tracce storiche a una scenografia verde per ricreare l’impronta dell’arena romana che dominava l’area tra via Conca del Naviglio, via De Amicis e via Arena. È il fulcro del progetto «Pan-Parco amphitheatrum naturae», il vasto parco archeologico nel cuore della città. «Sarà un progetto di land art che rilancerà l’intera zona — ha spiegato la soprintendente Antonella Ranaldi — Una simbiosi tra natura e storia che offrirà a cittadini e turisti una passeggiata che si estenderà su 100mila metri quadrati alla scoperta della Milano romana: dall’anfiteatro, alle Colonne, alla Basilica di San Lorenzo e a Sant'Eustorgio".

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